Credi sia possibile una società multiculturale?

giovedì 2 luglio 2009

... una parola tira l'altra ed io sono intervistata ...

Il Comitato Organizzatore VOLLA MUSIC FESTIVAL

RINGRAZIA

il Signor Lucio per l'intervista qui di seguito riportata

Lidia Ianuario PDF Stampa E-mail

Lidia Ianuario, una giovane trentenne è un esempio di come il Sud sia ricco di personalità interessanti, che - se avessero condizioni ambientali migliori - potrebbero dare molto di più.vvolla.jpg
Da quanto tempo ti occupi di promozione culturale?
E' un sogno che coltivo fin da piccola, quando scoprii che il mio paese non aveva neanche la biblioteca comunale.
Da grande, mi promisi che avrei fatto qualcosa per dare un'offerta culturale a Volla. Da un paio d'anni son diventata operativa e passo dopo passo ...
Fare cultura in Italia è sempre più difficoltoso e al Sud in special modo.
Come riesci con i tagli di bilancio che le Amministrazioni hanno posto in atto ad offrire un prodotto culturale di buon livello?Fantasia e capacità di sognare!
Uso spesso fondi personali, sperando di recuperarli tramite lotterie e ultimamente con sponsor privati e qualche contributo bancario.
Cerco poi di curare il ritorno d'immagine dei vari sponsor che credono nel mio lavoro no profit. Prediligo e seleziono spesso soggetti con una forte connotazione etica. Devo dire che anche l'Amministrazione comunale di Volla si è dimostrata particolarmente sensibile verso le mie iniziative.
Un grazie sentito all'Assessore alla Cultura di Volla, la Professoressa Molisso, che è stata la prima a credere nei miei progetti. In quanto cittadina vollese, vorrei che il mio paese fosse conosciuto al di là dello "scandalo Sacelit" e dell'Auchan.volla_8710038.jpg
L'essere donna ha condizionato il tuo lavoro?
CERTAMENTE: il Comitato nasce da un’esperienza personale molto forte. A soli quindici anni ho subito una molestia sessuale, ricordo con amore quell'esperienza, perché mi ha insegnato a capire che la vera forza di una donna è la consapevolezza delle sue debolezze.
Amo la mia imperfezione, l'umanità di ognuno di noi.
Questa è stata la molla che mi ha spinto ad occuparmi di donne violate.
Hai fondato un'associazione che si occupa di donne violate, ne vuoi parlare?
...(sorrido) Per l'esattezza un comitato non registrato, fondato tramite Atto costitutivo e Statuto. Le donne violate sono quelle che non hanno voce, che non hanno occhi felici, che non credono nella famiglia e il cui padre, segretamente, fa si che non esista un’infanzia.
Le donne di cui parlo sono presenti in ogni parte del globo ma nessuno se ne accorge, sono coloro che sono succubi di una tradizione secondo la quale “bisogna tacere”.
Io stessa a 15 anni fui etichettata da mia madre, ma di questo periodo buio l’unica cosa che ricordo sono le mani legate, sotto lo sguardo indifferente ed omertoso di tante persone, ed il mio pensiero:
“E se fossi stata tua moglie, tua sorella, tua cugina, o semplicemente un’amica, avresti reagito?”. foto_piscine_4.jpg
Io ho subito tale molestia fuori le mura di casa, da uno sconosciuto, ma è spaventoso pensare che ancora oggi certi crimini accadono e che se una ragazza si rivolge ai Carabinieri o alla Polizia dovrà indurre il Magistrato a credere che c'è l'ipotesi di un “forte pericolo per l’incolumità fisica”. In caso negativo sei “pazza" o "egocentrica” ...
Consiglieresti ad una ragazza di intraprendere un lavoro simile al tuo?
Solo se è pronta a vedersi tante porte sbattute in faccia, tanta gente che non crede ai suoi sogni, tanti uomini che le ridono in faccia, tante donne che invece di appoggiarla le dicono che è solo una DON CHISCIOTTE.
In fondo, più vi sono difficoltà, più questo lavoro, che io definisco “passione” - soprattutto per il carattere completamente gratuito dei servizi offerti e per il tempo che toglie al mio vero lavoro, quello di aspirante giornalista professionista, nonché di promoter/hostess - mi piace.
Naturalmente aumenta la mia voglia di lottare, in un mondo in cui una ragazza come tante a mio avviso può ricevere servizi a cui nessuno pensa, senza dimenticare: anziani abbandonati a se stessi, immigrati senza speranza, bambini delusi anzi tempo dalla vita, donne violate e sfiorite, diversamente abili costretti ad esibire un tesserino per far valere un diritto, e non dovere elemosinare un posto a sedere da giovani nati stanchi.
Ma stanchi di che?
”Forse di avere tutto facile ?!?!?!”

Intervista on line rilasciata a Lucio Cerioli nel giugno 2009
Per saperne di più
http://www.theultimatepiece.blogspot.com/

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